Commissione Agricoltura UE: Basta Ipocrisia sull’Industria del Bestiame

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Diversi Parlamentari Europei della Commissione Agricoltura hanno proposto di ridurre i sussidi destinati all’agricoltura intensiva nell’ambito della politica agricola comune. Finalmente.

La riforma, che deve essere approvato dal Parlamento Europeo prima di fine mandato, si presenta come una misura concreta per arginare l’industria del bestiame e i danni che essa arreca ogni giorno all’ambiente e a noi cittadini.

L’attuale politica agricola Europea incoraggia, in modo scellerato, la crescita delle aziende agricole e dell’agricoltura industriale. In Francia, la percentuale di carne suina prodotta dalle mega-fattorie è aumentata dal 31% nel 2004 al 64% nel 2016 mentre la produzione di carne di pollo, nello stesso periodo, è aumentata dall’11% al 28%. Gli effetti sull’ambiente sono devastanti.

Gli allevamenti intensivi sono la causa principale dei cambiamenti climatici e stanno contribuendo in maniera determinante allo sfacelo ambientale che sta condannando l’Europa ed il mondo intero. In Europa, oltre il 60 per cento dei cereali coltivati viene impiegato per nutrire il bestiame e l’industria agroalimentare è la principale fonte di inquinamento delle falde acquifere.

Secondo, Lisa Kemmer Una porzione di carne bovina crea un potenziale di riscaldamento atmosferico pari a 36 chili di CO2 –corrispondente a quello che si crea guidando un’utilitaria per 3 ore e percorrendo 250 chilometri. E, come se questo non fosse abbastanza, L’UE foraggia queste attività spendendo quasi un quinto del bilancio totale dell’Unione europea (tra i 28,5 e 32,6 miliardi di euro). Secondo i dati disponibili della Commissione europea e Eurostat emerge che oltre il 71 per cento di tutta la superficie agricola dell’Ue, circa 125 milioni di ettari, è destinata all’alimentazione del bestiame.

I simpatici ambientalisti e ONG che urlano contro le piantagioni in paesi in via di sviluppo, si occupassero prima dei danni che fa l’industria del bestiame a casa loro. Perché non sostengono questa proposta della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo invece di pontificare a casa d’altri?

Questa proposta oltre che ridurre i sussidi all’industria, aiuterebbe a migliorare il benessere degli animali. In termini pratici, gli agricoltori che desiderano rimanere ammissibili al sostegno agricolo dell’UE dovranno avere una densità di allevamento massima di 0,14 ettari per pecora, 0,71 ettari per scrofa e 1,43 ettari per vacca da latte. Il bestiame dovrà essere in grado di sdraiarsi, di alzarsi, di estendere le proprie membra e di girarsi. Il mancato rispetto dei regolamenti della direttiva europea sul trattamento degli animali da allevamento comporterebbe la confisca del bestiame e la sospensione totale dei sussidi.

A giovarne da questa proposta dunque, sarebbero gli animali, il nostro ambiente e soprattutto noi cittadini. Ambientalisti e ONG, basta puntare il dito in giro per il mondo. Pensiamo a casa nostra prima. Arginiamo l’industria del bestiame prima che distrugga il nostro continente.

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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