Italians do it differently?

Mentre gli zoo in tutto il mondo si impegnano a promuovere la sostenibilità, il Bioparco di Roma fa politica negando la scienza. In occasione della giornata mondiale dell’orango, il Bio Parco ha lanciato una campagna contro l’olio di palma. Il messaggio, che è ancora oggi in home page, invita a non consumare prodotti contenenti olio di palma poiché la coltivazione di palme ‘implicano la distruzione di ampi spazi di foresta, habitat naturale dell’orango’.

Ma perché’ questo accanimento contro l’olio di palma se gli zoo nel mondo promuovono l’utilizzo di olio di palma sostenibile?

Da quasi più di un anno infatti, WAZA (World Association of Zoos and Aquariums, alla quale il Bioparco di Roma aderisce) e RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil) hanno siglato un protocollo d’intesa. L’accordo intende rafforzare la produzione di olio di palma sostenibile per una maggiore biodiversità e a incentivare i membri dell’associazione Waza a utilizzare prodotti contenenti solo olio di parma sostenibile. Allo stesso tempo, L’associazione mondiale degli zoo e acquari si impegna ad informare i propri visitatori sull’importanza dell’olio di palma sostenibile.  Come mai il Bioparco di Roma va contro la proprio associazione?

WAZA ha capito che i veri nemici dell’orango sono gli individui che negano la sostenibilità dell’olio di palma. Persino Barilla, con il suo studio Buono per il Pianeta , conferma come in termini di sfruttamento complessivo delle terre – ecological footprint –  gli oli alternativi a quello di palma siano di gran lunga peggiori. L’olio di girasole e quello di colza NON sono assolutamente più sostenibili di quello di palma.

Boicottare l’olio di palma è controproducente. Se negassimo di piantare palme, i milioni di contadini del Sud-Est asiatico coltiverebbero altre colture molto meno sostenibili, e perciò avrebbero bisogno di più terra e di tagliare più alberi.  La soluzione migliore oggi, dati tutti i fattori, incluso quello di consentire alle popolazioni locali di produrre reddito, è quella di coltivare piantagioni di palma che seguono robusti schemi di sostenibilità. Gli zoo dovrebbero celebrare le piantagioni di palme. Se non ci fossero le palme ci sarebbero ancora meno foreste e dunque, meno oranghi.