Imprese e consumatori pagano l’indecisione del Governo

Perché il Governo se la sta prendendo comoda sulle accise? E’ stato rapidissimo nel decidere di alzare le tasse ma ora è stranamente lento nel comunicare le modalità, cioè come funzionerà la tassa. Non sarà che lo schema pensato al MEF – quello che piace al monopolio svizzero – è molto difficile da implementare?

Dopo aver presentato la manovrina correttiva in cui dichiarava di voler reperire dal settore tabacco 83 milioni nel 2017 e 125 nel 2018 (nonostante vi sia un calo costante del segmento, -8% nei primi mesi del 2017 rispetto al 2016) e dopo aver respinto alcuni emendamenti che provavano a regolamentare meglio il settore delle sigarette elettroniche, ci troviamo ora in una fase di sostanziale di attesa. Chi subirà le conseguenze di questo in-decisionismo? Aziende e cittadini consumatori, ovviamente.

Come avevamo già scritto, la soluzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze che verrà applicata porterebbe ad un aumento dell’onere fiscale minimo con alcune distorsioni nel mercato e nella libera concorrenza che abbiamo sottolineato in diverse occasioni (qui un link utile). In poche parole, la fascia di consumatori più debole dal punto di vista della propensione al consumo è quella più penalizzata poiché in seguito alle accise si avrebbe un aumento dei pacchetti di prezzo medio-basso. Solo di questi, però.

Dalla lentezza del MEF e dei Monopoli nell’elaborare lo schema finale per il prelievo dalle accise sul tabacco però si evincono due temi in particolare: uno legato alla fine della legislatura ed uno legato alla manovrina ed a ciò che è stato promesso all’Unione Europea.

Nel primo caso, ovviamente, vi è il rischio di predisporre un decreto che dovrà essere attuato da un altro Governo e potrebbe finire nelle “grinfie” di un altro Parlamento. Con l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale infatti, le decisioni assumono tutto un altro peso e devono prendere in considerazioni tutti gli scenari possibili. È chiaro che consegnare ad un nuovo esecutivo la gestione, e per certi versi i risultati, derivanti da una decisione giusta o sbagliata che sia previamente presa è come si dice a Roma “una rosicata”. Dall’altra sponda, l’implacabile Europa si aspetta dalla manovrina un successo totale. Il rischio è quello di subire l’ennesimo richiamo e questo Governo sulla reputazione internazionale si sta giocando molto. Cercheranno di non deludere in termini di conti e finanza.

Questo stallo, pur comprensibile, è un chiaro segno che sul tabacco la decisione è delicata e potrebbe essere declinata in vari modi, fra cui quelli che Campagne Liberali ha recentemente proposto. Anche noi cittadini premiamo affinché non vengano penalizzate alcune fasce di consumatori e il mercato non subisca ulteriori storture dopo quelle generate con il caso dei dispositivi riscalda tabacco di nuova generazione. Allo stesso tempo vi sono gli investitori che di certo non staranno a guardare mentre l’indecisione regna sovrana. Se si dovessero allontanare non sarebbe solamente un problema per il Governo, ma per la collettività e l’economia che ruota intorno a loro. E a pagare, ancora una volta, si ritrovano i cittadini. Chi ci risarcirà per tutto questo? Un’idea ce l’abbiamo: nessuno.

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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