La dittatura dell’OMS: cacciati giornalisti e associazioni

E’ successo di nuovo. L’OMS caccia giornalisti e rappresentanti degli interessi legittimi dalla Conferenza delle Parti (COP7). Conferenza delle Parti senza le parti, per l’OMS la trasparenza e la partecipazione non sono valori condivisi. Come nella Fattoria di Orwell i delegati dell’OMS sono più eguali dei rappresentanti delle parti.

Le ragioni della chiusura dell’OMS risiedono nell’articolo 5.3 del trattato FCTC che presenta una disposizione inserita con l’obiettivo di attenuare l’influenza delle grandi lobby del tabacco in merito a provvedimenti normativi sulla salute, interpretata in maniera molto restrittiva. L’articolo afferma che “nel formulare e applicare politiche sanitarie, i pubblici ufficiali devono proteggerle da interessi commerciali dell’industria del tabacco”. Questo ha escluso nel corso degli anni media e rappresentanti delle imprese dall’accesso alla discussione, sacrificando sull’altare della “salute” democrazia e trasparenza.

Ma la penuria di accessibilità in seno all’OMS non si ferma certo qui. L’assenza di informazioni sugli atti della Conferenza non permette di capire gli orientamenti dell’OMS in materia di sigarette elettroniche che si vorrebbero assimilabili alle sigarette di tabacco. Questo invierebbe un messaggio non solo sbagliato, ma soprattutto irresponsabile, poiché incoraggiare i governi a vietare l’uso delle e-sig causerebbe un danno incalcolabile alla salute pubblica.

E tutto questo continua ad avvenire senza riguardo nei confronti di coloro che per primi dovrebbero essere informati delle decisioni mondiali sulla regolamentazione del tabacco e dei prodotti alternativi: i produttori, i consumatori, i tabagisti e coloro che usano sigarette elettroniche.

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