La posta dei cittadini: anche qui, in Italia, c’è gente che non ha più niente a causa degli incendi

Carissimi,

Sono un piccolo imprenditore agricolo della provincia di Ragusa. Vi scrivo perché la mia attività è stata completamente distrutta da uno dei tanti incendi che stanno devastando la regione. Sono disperato e arrabbiato, perché oltre ad aver perso 15 anni di lavoro mi sento preso in giro dallo Stato che deve tutelarmi e invece mi ha abbandonato.

Prima dei danni causati dagli incendi, già la siccità mi aveva messo in grandissime difficoltà. E cosa hanno fatto le istituzioni e le associazioni che dicono di essere dalla parte di noi agricoltori? Ve lo dico io cosa hanno fatto: nulla! A parte mandare delle persone dalla regione che non hanno nemmeno saputo dirmi a quanto ammontano i danni che ho subito oppure se l’assicurazione me li copre. E che ci stanno a fare le autorità e le istituzioni se non ci aiutano a prevenire almeno un po’ questi disastri, oppure ad aiutarci a rimetterci in piedi?

A forza di accogliere tutti questi immigrati, ci si preoccupa solo gli incendi in Asia e in Africa. I politici non potrebbero fare qualcosa anche per noi agricoltori italiani? Della loro terra non gli importa niente? Non c’è bisogno di arrivare lontano, anche qui, in casa nostra, in Italia, c’è gente che non ha più niente.

Antonio F.

 

La risposta di Campagne Liberali

Carissimo Antonio,

Fra le moltissime lettere che riceviamo ogni settimana, oggi abbiamo scelto di dar voce al tuo sfogo perché non potremmo essere più preoccupati dalla situazione che tu stesso hai delineato con amara lucidità. Proprio ieri, colpiti dalle notizie sugli incendi che devastano in questi giorni l’Italia abbiamo riportato in un nostro articolo alcuni numeri sconcertanti su cui, a quanto pare, nessuno, fra istituzioni e associazioni sembra prendere in considerazione. Secondo i dati dell’ISTAT, il Sud Italia presenta un’incidenza maggiore di incendi rispetto all’intero territorio nazionale (+47,4%), nonché una consistente quantità di terreno percorso dalle fiamme (+46%).

Un fatto da tenere in considerazione è che l’Italia sta facendo i conti con una profonda riorganizzazione a tutti i livelli, che più che sottovalutare i rischi di incendi e siccità, non è semplicemente pronta a gestirli. Ad esempio i Vigili del Fuoco hanno ereditato i compiti del Corpo Forestale dello Stato senza un correlato numero di uomini, e in molte Regioni non sono ancora state stipulate convenzioni per stanziare i fondi necessari a potenziare il servizio. Le Regioni non hanno un numero sufficiente di aerei per intervenire sugli incendi boschivi più impegnativi. Quindi, i primi ad intervenire, nel caso di incendio, sono le squadre di terra coordinate dalle Regioni, ma se il fuoco è troppo esteso e il lavoro delle squadre di terra si dimostra insufficiente, chi dirige le operazioni dovrebbe chiedere l’intervento dei mezzi aerei in dotazione alla Regione. Se questi non sono a loro volta sufficienti la Regione chiede al Centro Operativo Aereo Unificato l’intervento della flotta dello Stato. Un lento valzer di richieste, autorizzazioni e disordine burocratico che ritarda gli interventi, con buona pace di chi perde tutto.

Il fatto, caro Antonio, è che è più semplice prendere a cuore situazioni lontane, farcirle con un po’ di buonismo all’italiana, che rimboccarsi le maniche, assumersi le proprie responsabilità e darsi una mossa per aiutare cittadini e consumatori.

Campagne Liberali

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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