Le contraddizioni inutili

doppio limite

Diversi paesi membri dell’Unione Europea vogliono introdurre nuove regolamentazioni che danneggiano i consumatori. Chi c’è dietro?

La confusione Europea che colpisce i consumatori…e le imprese. Nella politicamente corretta Europa si preferiscono le lobby dei grandi produttori di olio di colza e girasole alla salute dei consumatori. Si rinuncia alla qualità per garantire gli interessi di gruppi industriali e di coltivatori elettoralmente influenti.

Per esempio, alcuni Stati membri dell’UE si stanno adoperando per introdurre il doppio limite sui contaminanti che si possono formare durante il processo di mitigazione degli oli vegetali. Non è certo il più grave dei problemi che noi cittadini dobbiamo affrontare. C’è di molto peggio, ma questo esempio ci fornisce il senso di quanto incoerente sia la UE.

  • 1.25 ppm (parti per milione) per oli vegetali, olio cocco e olio palmisto
  • 2.50 ppm per gli altri e il mix dei due raggruppamenti.

Questo significa almeno tre cose:

  • alcuni oli vegetali potrebbero contenere più contaminanti di altri, e non si vede perché questo debba essere tollerato
  • Chi ha scommesso sulla qualità dei prodotti investendo per ridurre i contaminanti presenti rischia di essere penalizzato
  • i consumatori saranno fuorviati e i controlli saranno più difficili da eseguire.

Qualcuno potrebbe addirittura pensare che si tratti di una proposta che favorisce i produttori di olio di palma perché consente la presenza di maggiori contaminanti. Ma sarebbe una affermazione subdola che dimostra che il ricorso al doppio limite è progettata per penalizzare l’olio di palma. Come? Spingendo – giustamente – le imprese alimentari a ricorrere ad oli con limiti più stringenti nel tentativo di rincorrere i consumatori.

Succederà infatti che le NGO stipendiate dalle lobby europee dei produttori di colza e girasole riprenderanno la loro campagna denigratoria contro l’olio di palma, accusandolo dell’eccessiva presenza dei contaminanti e chiedendo alle aziende alimentari di abbandonarlo per favorire prodotti con meno contaminanti. È il solito schema Ponzi delle NGO per succhiare soldi alle industrie e favorire i loro sponsor.

Per evitare queste speculazioni, già registrate in passato, che hanno spinto aziende come Coop e Barilla ad abbandonare l’olio di palma:

suggeriamo di introdurre un limite solo per tutti gli oli.

Così le imprese saranno libere di continuare ad investire sulla qualità e la sicurezza e i consumatori ne trarranno beneficio. Le NGO si troveranno altro da fare.

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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