
Alla interpretazione esultante dei numeri dell’economia diffusa da governo e Pd si può (si deve) opporne altre più analitiche e più oneste, anche se meno ottimiste.
«Ci sono tre generi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le statistiche». Questa fase attribuita a Benjamin Disraeli potrebbe essere applicata agli ultimi slogan sentiti da parte delle forze politiche di maggioranza, dal segretario del Partito democratico e dall’attuale governo sulla situazione economica italiana. Gli ultimi dati Istat infatti dicono che nel secondo trimestre 2017, il Pil nazionale è cresciuto dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,5 rispetto al secondo trimestre 2016. La crescita acquisita per l’anno in corso è pari all’1,2 per cento e le previsioni su base annuale sono al rialzo (+1,4 per cento). Anche l’agenzia Moody’s ha confermato il miglioramento delle stime per fine anno: +1,3 per cento. Ma non è tutto oro quel che luccica e infatti se si analizzano un po’ più a fondo i dati a disposizione la voglia di esultare viene subito ridimensionata.
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