Le bugie zuccherate

sugar

Ne parliamo oramai da diverse settimane. Lo zucchero è diventato il nuovo nemico pubblico.  È stato così per l’olio di palma, adesso tocca a quest’altro ingrediente.

Gruppi d’interesse, con l’aiuto di ONG e con il fine di promuovere le loro politiche commerciali, mettono a rischio la salute dei consumatori pur di incrementare i loro profitti. Il modello è sempre lo stesso: accaparrarsi i consumatori con il falso claim “senza zuccheri aggiunti”.

La questione ha di recente attirato anche l’attenzione della classe politica. Il rischio di porre la tema al centro del dibattito nazionale in maniera superficiale e fuorviante è altissimo.  Abbiamo già pubblicato, studi recenti che dimostrano che non vi è alcuna precisa correlazione tra zucchero, malattie cardiovascolari e diabete. Allo stesso tempo, gli edulcoranti possono portare ad alterazioni del metabolismo e flora intestinale, generazione d’intolleranze al glucosio o addirittura causare diabete e/o cancro.

Se da un punto di vista medico la guerra allo zucchero non ha senso, dal punto di vista economico forse ancora meno. Diversi paesi nel mondo hanno introdotto tasse sullo zucchero con scarsi risultati.

In Messico, per esempio, una tassa sulle bevande zuccherate ha portato ad una riduzione nelle vendite – danneggiando fortemente l’economia delle piccole imprese che rivendono questi prodotti –  ma non ha assolutamente portato a una riduzione dei tassi di obesità nel paese. Famiglie messicane hanno anzi risparmiato su prodotti d’importanza primaria come il dentifricio, carta igienica o il sapone pur di poter comprare la loro bevanda preferita.

In Danimarca, una tassa sullo zucchero fu introdotta negli anni ‘30 ma è stata rimossa cinque anni fa. Molti cittadini danesi pur di acquistare prodotti zuccherati ad un prezzo conveniente, hanno attraversato per anni il confine con Svezia e Germania.  Questa tassa non solo non aveva migliorato le condizioni di salute dei cittadini ma aveva anche portato alla perdita di migliaia di posti di lavoro a favore di paesi confinanti.

In Cile, i risultati – seppur leggermente migliori – sono però controversi. Nonostante le vendite di bibite zuccherate siano calate, la salute dei cileni non è migliorata in modo proporzionale. In altre parole, chiara penalizzazione per i consumi ma dubbi sui benefici per la salute.

Queste campagne di disinformazione contro lo zucchero sono estremamente pericolose per la salute del consumatore e difficilmente accettabili per la tutela della libera scelta.

Le chiavi per un futuro migliore sono trasparenza e informazione. È arrivato il momento di garantire ai consumatori chiare e reali informazioni sui prodotti che finiscono sugli scaffali dei nostri supermercati, fornendo loro gli strumenti per fare le scelte più corrette.

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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