Governo: Olio di Palma NON Fa Male

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Olio di Palma: le nuove linee guida del CREA confermano la salubrità dell’olio di palma e smentiscono – ancora una volta – chi lo denigra.

 
Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) ha pubblicato le Linee Guida per una Sana Alimentazione: se incluso in una dieta bilanciata l’olio di palma è un ingrediente normalissimo. Vengono smentiti tutti coloro che hanno, senza prove scientifiche, accusato ripetutamente questo ingrediente di essere nocivo o addirittura cancerogeno, confondendo i consumatori. Così facendo hanno procurato allarme pubblico e contribuito alla diffusione di bufale e fake news. 
 

COSA DICE IL CREA?

È un’agenzia del Governo che fa capo al Ministero dell’Agricoltura, nelle nuove Linee Guida conferma che come per TUTTI GLI INGREDIENTI “(…) anche per l’olio di palma non si possono dare definizioni come “buono” o “cattivo” e soprattutto è concettualmente sbagliato parlare di un valore nutrizionale positivo o negativo di un singolo componente senza inquadrarlo nel contesto della dieta globale”.

IL CREA SMENTISCE IL CLAIM “SENZA OLIO DI PALMA”

Il CREA di fatto smentisce quelli che hanno eliminato l’olio di palma per ridurre i grassi saturi, esattamente come abbiamo dimostrato con la nostra ricerca >>> – link. Pur sostituendo l’olio di palma con ingredienti che hanno un livello più basso, la quantità di grassi saturi nel prodotto finale resta invariata, addirittura superiore in alcuni casi, oppure si verifica una riduzione insignificante. Ritornando alle Linee Guida aggiornate. “Anche per le fonti di olio di palma vale quello che vale per tutte le altre fonti di grassi e in particolare di grassi saturi, ossia la moderazione nel consumo. Ciò che il consumatore deve fare è, oltre a controllare la lista degli ingredienti, verificare anche nelle “informazioni nutrizionali” la quantità degli acidi grassi saturi nei prodotti che acquista. Il consumo di acidi grassi saturi, infatti, da qualsiasi fonte essi provengano, deve essere limitato”. 
 

L’OLIO DI PALMA NON È UN PROBLEMA

Il problema, quindi, non è l’olio di palma o i suoi eventuali sostituti, quanto il comportamento del consumatore e le informazioni che riceve.  
LEGGI: PERCÈ L’OLIO DI PALMA NON FA MALE >>>
 
Anche per quanto riguarda i “contaminanti di processo”, l’ultimo baluardo di chi demonizza – ingiustificatamente – l’olio di palma, il CREA è molto chiaro. Viene spiegato che essi “sono presenti in tutti gli oli vegetali lavorati ad alte temperature ed è quindi necessario e molto importante che il loro contenuto sia controllato e tenuto al disotto di determinati parametri”. Questa è la ragione per cui alcune imprese alimentari hanno abbandonato l’olio di palma: l’incapacità tecnica di mitigarlo per ridurre questi contaminanti. Hanno preferito oli di semi con potenzialmente meno contaminanti all’origine, ma con una quantità finale, determinata dalla fase di lavorazione industriale, che può essere superiore a quella del palma.  

IL GIUSTO OLIO

Per il CREA l’olio di palma è il giusto compromesso per l’eliminazione dei pericolosi grassi trans: “L’utilizzo dei grassi saturi di origine vegetale che provengono da colture tropicali (palma e cocco) ha consentito di abbandonare il vecchio processo di saturazione “chimica” dei grassi vegetali insaturi tramite idrogenazione catalitica per la produzione di margarine (…). La disponibilità di un olio molto ricco di saturi come quello di palma ha permesso quindi di ottenere un ingrediente molto diffuso nella preparazione di molti prodotti, soprattutto da forno (…). Sia perché è un sostituto economico del burro, sia perché è molto stabile anche alle alte temperature, non irrancidisce, è insapore nella sua forma raffinata e conferisce ai prodotti migliore consistenza, stabilità e struttura”. 
 

LA SCIENZA DICE SI ALL’OLIO DI PALMA

Le linee guida del CREA che sono scritte su solide analisi scientifiche rafforzano quanto scienziati e illustri medici affermano da tempo. In una dieta bilanciata l’olio di palma non ha alcun impatto negativo sulla salute. Anzi, per le sue caratteristiche chimiche e fisiche include importanti nutrienti, come la vitamina E (tocoferoli e tocotrienoli). 
 
Ma se, citando le conclusioni del CREA, l’olio di palma è “come il burro”, ma con meno grassi saturi, perché allora Coldiretti continua a demonizzarlo? Soprattutto, perché alcune aziende alimentari che hanno investito milioni di euro in pubblicità contro l’olio di palma. Non si sono affidati alla scienza garantendo al consumatore l’utilizzo di un ingrediente salutare e conveniente? Perché hanno preferito confondere il consumatore con affermazioni false e appellandosi ad un principio di precauzione che non è di loro competenza?
 
Ancora una volta la scienza è chiara: l’olio di palma va benissimo!!! Aggiungiamo noi. Costa meno, ed è meglio di tanti oli nella lavorazione alimentare. Chi lo ha tolto lo ha fatto per ignoranza o in malafede. Delle due l’una, oppure tutte e due

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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