
Vi avevamo avvisato che il modello Italiano del claim Senza Olio di Palma si sarebbe diffuso in tutta Europa, compresa la Svizzera. Lo hanno applicato per ragioni commerciali aziende alimentari come Barilla e della distribuzione come Coop per cercare di ricattare più consumatori in un mercato che non li vede grandi protagonisti.
Togliendo l’olio di palma vogliono illudere il consumatore che i loro prodotti sono più salutari e sostenibile. FALSO come abbiamo dimostrato mettendo queste aziende a nudo. I loro prodotti non hanno ridotto i grassi saturi e non sono per nulla più sostenibili.
L’olio di palma è salutare in una dieta bilanciata e l’olio di palma certificato è l’olio vegetale più sostenibile al mondo.
Ecco un nuovo adepto tra gli speculatori alimentari: Ovomaltine, Wander AG (parte dell’Associated British Foods) con sede nel Canton Berna, ha avviato una campagna pubblicitaria per la nuova composizione della loro crema spalmabile “crunchy” che discrimina l’olio di palma e illude i consumatori.
Gli spot pubblicitari in circolo mostrano un orgango suggerendo che senza questo ingrediente sia possibile salvaguardare la sua specie.
Sulla confezione del prodotto di Wander il claim “senza olio di palma” che esalta l’utilizzo di olio di semi di colza svizzero. Ovviamente, a parte il riferimento nazionalista, l’etichetta induce a credere che quello di colza sarebbe un olio più sostenibile.
Eppure l’azienda che controlla Associated British Food è membro della RSPO (Round Table on Sustainable Palm Oil). C’è qualcosa che non funziona. O RSPO che certifica aziende che discriminano l’olio di palma. O Wander che raggira i consumatori.
La Wander è vittima della propria ipocrisia.
Iscritti alla principale piattaforma mondiale che promuove l’utilizzo dell’olio di palma sostenibile, promuovono i nuovi prodotti con il claim “senza” per ragioni puramente di marketing. È evidente che non sono seri.
Alla Wander non hanno capito bene come funziona la sostenibilità. Utilizzando l’olio di colza non si raggiunge il nirvana dell’ecologia e della perfezione ambientalista. Al contrario dovrebbero sapere che una supply chain ampiamente controllata e certificata come quella dell’olio di palma sostenibile fornisce molte più garanzie in termini di tutela della natura rispetto alle alternative (altri oli vegetali). Sfruttare l’immagine di un orango per vendere di più non significa essere sostenibili. Significa aver capito che il consumatore è manipolabile e tanto basta per rivendergli la storiella del salvataggio delle foreste.
Si vede che anche la mitologica Svizzera non è immune dalle bufale. Ce ne faremo una ragione. Eppure, se continua così, dovremo fare a meno di citarla come esempio da seguire. Ne saranno risentiti gli amici del Cantone!