Libertà di scelta, ce la vogliono togliere

La guerra al “gusto” e alla libertà di scelta del consumatore si sta espandendo anche allo zucchero, creando grande confusione e molteplici distorsioni del mercato. 

Probabilmente poche persone avrebbero il coraggio di dire che troppo zucchero non nuoccia alla salute dei consumatori. La narrazione che vede il consumatore medio trasformatosi in un salutista incallito anti-zucchero si è però rivelata fallace, come abbiamo più volte sottolineato. Recentemente la questione ha iniziato ad attirare le attenzioni della politica con l’alto rischio di porre la tematica al centro del dibattito nazionale in maniera superficiale e fuorviante. Ecco allora che ritornano risoluzioni, mozioni, interrogazioni in Parlamento e fuori allo scopo di imporre la dieta di tutti i giorni. Perché non ci lasciano in pace?

Spesso e volentieri, il consumatore è spinto verso prodotti apparentemente più ‘salutari’ – poiché privi di zucchero – da sproporzionate compagne pubblicitarie di disinformazione. Allo stesso tempo, gli scaffali dei nostri supermercati sono travolti da una marea di prodotti ‘healthy, lasciando una scelta fortemente limitata sui prodotti ai consumatori. Questo schema è praticato anche da una parte della food industry che, attraverso queste pratiche commerciali scorrette, cercano di attirare verso di sé consumatori ignari. Non potendo modificare prezzo e quantità del prodotto, alcune furbe multinazionali manipolano le formule dei propri prodotti per incrementare la propria popolarità e, ovviamente, vendite ed introiti.
Ovviamente, le numerose aziende che rimuovo lo zucchero o altri ingredienti dai loro prodotti, sono costrette ad introdurne di alternativi per mantenere il medesimo gusto che piace al consumatore. Ci chiediamo allora: il sostituto dello zucchero è un ingrediente migliore per la salute del consumatore? La risposta è nella maggior parte dei casi NO. Per esempio, la catena di supermercati Britannici Tesco ha sostituito lo zucchero da tutte le proprie bevande gassate con il Sucralosio, una sostanza a basso contenuto calorico ma 650 volte più dolce dello zucchero. Quali ingredienti sostitutivi suggerisce la politica che sta iniziando a demonizzare lo zucchero? Non si sa. Ci sono delle alternative concrete che non modificano il gusto del prodotto e lo rendono allo stesso tempo più salutare? NO. Viene tutelata la libertà di scelta? NO.

I consumatori sono palesemente ingannati, credono di mangiare in maniera più salutare e invece non è così. Studi dell’Università del North Carolina di Chapel Hill hanno dimostrato che l’introduzione di una tassa sulle bevande zuccherate ha sì portato una riduzione nelle vendite – danneggiando fortemente l’economia delle piccole imprese che rivendo questi prodotti – ma non ha assolutamente portato ad una riduzione dei tassi di obesità nel paese. Famiglie messicane hanno anzi risparmiato su prodotti di importanza primaria come il dentifricio, carta igienica o il sapone pur di poter comprare la loro bevanda preferita. Tim Rycroft, della ‘Food and Drink Federation’ del Regno Unito, conferma questo argomento dicendo che una riduzione di zucchero nei prodotti non sarebbe ‘tecnicamente possibile o accettabile per qualsiasi consumatore locale’.

Il CREA, il principale ente italiano di ricerca sull’agroalimentare, incaricato per l’Italia di elaborare le Linee Guida per una Sana Alimentazione italiana conferma che è la totalità di una dieta ad essere protettivo (o nocivo) per la salute e non un determinato alimento o addirittura un determinato ingrediente. Secondo il CREA, C’è dunque spazio per tutto “senza la demonizzazione o la preclusione di alimenti specifici, anche perché non esiste – né può esistere – l’alimento nutrizionalmente perfetto in sé”. L’equilibrio di una dieta si basa su una ampia tipologia di alimenti, alcuni dei quali possono presentarsi come ricchi di un determinato ingrediente ma che poi finiscono per diluirsi nella globalità di una dieta “integrandosi e fondendosi per dare tutto il ventaglio possibile di nutrienti”.

Gli attacchi barbarici che dipingono lo zucchero come l’ISIS della salute pubblica dovrebbero cessare. Le campagne di disinformazione sono pericolose per la salute del consumatore e difficilmente accettabili per la tutela della libera scelta.

Le chiavi per un futuro migliore sono trasparenza e informazione. È arrivato il momento di garantire ai consumatori chiare e reali informazioni sui prodotti che finiscono sugli scaffali dei nostri supermercati, fornendo loro gli strumenti per fare le scelte più giuste. Solo così tutti quanti potremo prendere decisioni ponderate sia da individui attenti alla salute, ma anche da consumatori in un mercato libero. E se un giorno dovessimo optare per il piacere di un prodotto un po’ più zuccherato, vorrà dire che correremo 5 minuti in più sul tapis roulant.

 

 

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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