Accise sul tabacco, un calendario fiscale farebbe bene a tutti

Applicare il modello tedesco nel settore del tabacco potrebbe essere una soluzione per ottenere gettito fiscale, ridurre ragionevolmente i consumi e combattere il contrabbando di sigarette illegali? Sì, per diverse ragioni che speriamo vengano prese in considerazione anche in Italia.

Dell’imprevedibilità del legislatore quando si parla di fiscalità e, in particolare, di fiscalità relativamente al settore del tabacco ne avevamo già parlato. Avevamo anche ricordato come il ritardo e l’incertezza nella pubblicazione del decreto ministeriale sulle accise fosse un danno non solo per gli operatori del mercato, ma anche per i consumatori. Innanzitutto perché si rischia sempre di favorire poche aziende, più preparate e con maggiori quote di mercato, a scapito di altre. Inoltre viene penalizzato il consumatore che potrebbe subire un aumento improvviso dei prezzi e ad avere una minore scelta.

Quale alternativa? Si potrebbe pensare, ad esempio, di introdurre un vero e proprio calendario fiscale che possa regolare, in modo prevedibile e costante, il livello dell’accisa applicata ai prodotti del tabacco su cicli pluriennali. In questo modo si avrebbero degli incrementi graduali sulla tassazione dei prodotti del tabacco già pianificati che potrebbero evitare le lunghe attese cui abbiamo assistito questo anno. Le quali, peraltro, hanno avuto come conseguenza, sulla base delle previsioni di metà anno dell’AAMS (-1 miliardo di euro) e dei rilevamenti di Luglio 2017 (-2% rispetto al 2016), a minori entrate derivanti dal gettito fiscale.

In questo modo il Governo e l’amministrazione pubblica in generale sarebbero anche esenti dal dover affrontare la tematica con cadenza annuale o “di rincorsa” (come successo questo anno). Inoltre verrebbe lasciato maggiore spazio al dibattito sull’educazione del pubblico, specialmente dei minori, ad uno stile di vita salutare e ad una eventuale regolamentazione per l’ingresso nel mercato di prodotti innovativi. Questo permetterebbe al consumatore di conoscere in anticipo l’effetto della tassazione sul prodotto finale (pacchetto) e di avere un ventaglio maggiore di opzioni (ingresso di più prodotti innovativi nel mercato).

Anche il contrabbando potrebbe subire un duro contraccolpo dalla certezza di un calendario fiscale. Come dimostra il caso della Germania, l’introduzione di un calendario fiscale non ha solamente aumentato le entrate per le casse erariali, ma ha anche ridotto il ricorso da parte dei consumatori alle sigarette illegali e, in generale, ha contribuito alla diminuzione in generale del consumo.

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Pensiamo che questa possa essere un cambiamento importante sia per i produttori, che devono svolgere il loro lavoro in un clima di certezza fiscale, i consumatori, che devono avere garantito il diritto alla libera scelta e non devono subire il peso di una tassazione imprevedibile, e per il Governo che avrebbe l’opportunità di pianificare le entrate (senza grosse sorprese come quest’anno) e potrebbe destinare tempo e risorse ad altri temi come la tutela della salute dei cittadini.

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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