Emendamento Boccadutri: indietro tutta sullo stop al conio dei centesimi

A fine maggio, Campagne Liberali ha pubblicato una nota di Raffaello Morelli fortemente critica sull’emendamento PD alla manovrina bis dell’epoca, per sospendere dal 2018 il conio delle monete da 1 e 2 centesimi.

A fine maggio, ci siamo schierati contro l’emendamento PD, primo firmatario Boccadutri, alla manovrina bis dell’epoca. L’emendamento sospendeva dal 2018 il conio delle monete da 1 e 2 centesimi, lasciandone impregiudicata la circolazione legale.

Il testo, allora approvato dal Parlamento, dava mandato al Governo di emanare i decreti attuativi per provvedere all’eliminazione progressiva delle monetine. In questi giorni, invece, il Tesoro assicura che nella prossima legge Finanziaria verrà fatta marcia indietro.

Le ragioni sono della stessa natura delle nostre critiche. Sospendere il conio non produrrebbe alcun risparmio (oltretutto crescerebbero le spese per coniare più monete da 5 centesimi) e incentiverebbe l’arrotondamento verso l’alto così spingendo l’inflazione. Per di più, siccome resterebbe la circolazione legale, bloccare il conio delle monete da 1 e 2 centesimi usate negli altri paesi UE, avrebbe l’effetto collaterale di costringere gli altri ad accrescere la produzione di monete dello stesso taglio. Con prevedibili tensioni.

Inoltre, la manovra di consentire l’arrotondamento è un subdolo meccanismo antieuropeo. Come diplomaticamente è scritto nella lettera inviata dalla BCE, già nel gennaio 2014, firmata Mario Draghi: “per preservare l’unità e l’integrità della moneta unica, regole come quelle sull’arrotondamento andrebbero concordate a livello europeo, non nazionale”. Quindi, tutto considerato, indietro tutta.

Ora, siccome Campagne Liberali non dispone di particolari facoltà preveggenti ma applica ai fatti il normale senso critico, si domanda: non sarebbe bene che il più grosso partito parlamentare si sforzasse di agire in modo consono alle proprie responsabilità? E’ così difficile usare il buon senso e resistere al richiamo del far notizia? Ci si rende conto che una simile insipienza nel governare è il migliore spot a favore dei tanto vituperati populisti?