
La scienza smonta le accuse di Coldiretti nella Guerra del Grano. La scorsa settimana abbiamo denunciato la protesta di Coldiretti di fronte ad una nave canadese carica di grano e ormeggiata nel porto di Bari. Gli agricoltori accusano il grano straniero di essere contaminato dal DON (deossivalenolo). Naturalmente i media ripresero la notizia con la solita enfasi servile.
I Carabinieri hanno effettuato alcune analisi sul prodotto prelevato dalla nave. Indovinate un po’? Il grano canadese non presentava alcun segno di contaminanti né pesticidi superiori ai livelli molto stringenti previsti a livello nazionale.
La protesta di Coldiretti dovrebbe sgonfiarsi da sola di fronte all’evidenza scientifica e fattuale. Spiace che i media abbiano urlato a squarcia gola per poi dimenticarsi di raccontare gli esiti dell’indagine sanitaria. E’ informazione questa.
Non piove, paga sempre il cittadino. Riguardo il problema siccità e scarsezza di risorse idriche, ci si sarebbe aspettato che Coldiretti insieme al Governo e in particolare al Ministero dell’Agricoltura, con cui hanno un rapporto più che amichevole, avessero concordato o quantomeno abbozzato un piano per scongiurare il rischio di trovarsi senza acqua per coltivazioni e allevamenti.
Solo oggi invece Coldiretti sembra accorgersi dell’imminente tragedia, dopo che le previsioni metereologiche avevano da mesi (ma la tendenza è su base annuale) preannunciato un’estate torrida e priva di precipitazioni. In questo modo il sindacato degli agricoltori può chiedere ulteriori soldi pubblici al Governo e alle Regioni sui quali non vi sarà quasi nessun controllo e che verranno utilizzati solamente per affrontare un’emergenza.
E proprio qui sta il problema: si continua a chiedere e ad erogare il denaro dei cittadini solamente nei casi di emergenza, mentre ci si dimentica dell’aspetto più importante ossia la prevenzione.