Il falso allarmismo dell’OMS mette a rischio migliaia di posti di lavoro

Un eccezionale clamore mediatico accompagna la settima sessione di quella che rappresenta la più importante convention mondiale anti-tabacco. La causa è l’intenzione delle Nazioni Unite – circolata da un documento reso noto dall’Huffington Post UK che in breve tempo ha fatto il giro del mondo – di voler impedire, per la prima volta, la partecipazione di centinaia di rappresentanti, cioè tutti i soggetti pubblici che legiferano in materia di tabacco e i funzionari d’industrie di tabacco a controllo interamente o parzialmente statale. Non solo i produttori di tabacco, dunque, ma anche le associazioni di consumatori e i sindacati dei lavoratori assenti a Nuova Delhi vedranno lesi i diritti di rappresentanza e parola nel processo decisionale. Tra gli esclusi ci sarebbero grandi nazioni produttrici mondiali di tabacco come la Cina, Cuba, l’Egitto, l’Italia (il primo produttore in Europa, il 14° a livello internazionale), la Bulgaria, la Thailandia e persino l’India, il Paese che ospita la conferenza.

Di Luca Bertoletti

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