
Un nuovo emendamento nel ddl Concorrenza approvato dalla Commissione Attività Produttive della Camera abolisce il divieto al tacito rinnovo per le polizze assicurative riguardanti danni e rischi accessori per la Rc Auto. Si tratta dell’ennesima sopraffazione dello Stato alle Libertà del cittadino e alla concorrenza. Vediamo perché.
Per liberalizzare il settore delle assicurazioni, il Governo Monti introdusse il divieto del rinnovo tacito delle polizze assicurative in linea generale nel decreto Sviluppo Bis del 2012. Si voleva alimentare una maggiore concorrenza tra compagnie di assicurazione. A beneficiarne sono stati i consumatori: il costo medio delle Rc Auto è sceso in 5 anni del 18,3%, circa il 3% annuo di media.
Infatti, per potere trattenere o acquisire nuovi clienti, le compagnie hanno dovuto competere, soprattutto sui prezzi. Prima del decreto, il consumatore doveva muoversi con un certo anticipo per poter disdire e passare ad un altro contratto o rinegoziarlo con la propria assicurazione. Il tutto ovviamente rallentato da procedimenti burocratici.
Se il ddl venisse approvato, si tornerebbe al punto di partenza. Il cittadino potrebbe ritrovarsi in una duplice situazione:
- vuoto normativo affidato alle regole di ogni singola assicurazione che rischierebbero di essere persino vessatorie;
- ritorno alla disdetta con raccomandata da mandare 15 giorni prima del termine in caso di volontà di recedere dal contratto, con tutti i costi burocratici del caso e con la sicurezza di poter rimanere eventualmente scoperti.
Noi chiediamo alle forze politiche che hanno interesse a tutelare la concorrenza e la libertà di scelta dei cittadini di ripensare a ciò che è stato fatto a detrimento di tutti e di stralciare l’emendamento prima che sia troppo tardi.