Vaccini Sì per la libertà di tutti

di Raffaello Morelli
Un futile episodio di smania esibizionista  (la conferenza stampa promossa a titolo personale alla Camera  dall’on. Zaccagnini con lo slogan Libertà di scelta per vaccinarsi in sicurezza) fornisce lo spunto per far cenno a tre questioni serissime nel convivere.
La prima, la grande importanza delle vaccinazioni sotto il profilo sanitario. Come mostrato dagli avvenimenti successivi, fu dissennata la decisione  del Ministro Berlinguer (1999)  di togliere l’obbligo di vaccinazione senza un progetto sostitutivo. Da allora il livello di vaccinazione è diminuito, arrivando al più a superare appena l’ 85% dei vaccinati, mentre  i protocolli scientifici (ripresi dal piano di Prevenzione Vaccinale 2017-19) indicano  la necessità di un livello di prevenzione epidemiologica almeno al 95%. Le conseguenze sono state pessime e sono rispuntate malattie ritenute debellate. Vaccinarsi è il sistema più sicuro ad oggi trovato dalla ricerca. Sono  bufale assolute le dicerie apocalittiche tipo :
  • sarebbe un grave rischio somministrare più vaccini insieme, -) esisterebbero gravi reazioni ai vaccini che l’Agenzia dei Farmaci nasconde,
  • sarebbe provato il collegamento dell’autismo  alla vaccinazione;
  • sarebbe opportuno curare ogni malattia con sostanze che si legano ai metalli pesanti (tipo mercurio) per eliminarli (però tali sostanze eliminano anche diversi elementi vitali).
 La seconda, la grande importanza delle vaccinazioni sotto il profilo istituzionale. Il dilagare della cultura antiscientifica corrisponde al distaccarsi dai fatti reali e al cercare una democrazia costruita sui pregiudizi e sulle emozioni dei cittadini (dunque inadatta alla libertà e al benessere). Si rifiutano i vaccini, derivati dall’evolversi della scienza, per l’ossessione  che il nostro corpo si inquini con qualche tossina. Ma si trascura che, vivendo insieme ad altri,  imporre la nostra ossessione  mette in pericolo la salute altrui (come mostrano i dati del ridursi delle vaccinazioni). Perciò sono corrette le scelte delle Regioni che richiedono la vaccinazione per iscriversi a nidi e materne. Ed è bene che il Governo Gentiloni e tutte le Regioni abbiano di recente concordatp tale criterio per una legge nazionale. Il compito delle istituzioni è affrontare gli squilibri ed i pericoli del convivere. Ove  si vive insieme in luoghi chiusi per molte ore, come in campo scolastico,  va fronteggiata  una situazione oggi squilibrata. Tra l’altro, le scuole private possono fare scelte diverse, che sono assai più rischiose ma che restano ammissibili fino al manifestarsi di crisi, nel qual caso le istituzioni sono comunque tenute a salvaguardare la salute pubblica.
La terza, la grande importanza delle vaccinazioni sotto il profilo del rapporto liberale tra cittadini. Un simile rapporto non può utilizzare i diritti individuali rifiutando la conoscenza maturata, e sostituirli con cure alternative non sperimentate e perfino non sperimentabili. Chi lo facesse, non solo danneggerebbe se stesso (volendo può farlo), soprattutto metterebbe  in pericolo gli altri cittadini (e questo va arginato) con un’altissima probabilità di corrodere a livello epidemico le condizioni di vita individuali frutto di cure pluridecennali. E’ incoerente ostacolare la pratica di vaccinare giovani ed anziani per specifici mali, attivando campagne  all’insegna di presunte libertà civili, di lotta alle multinazionali dei farmaci e di paura della scienza. Così  si cavalcano le paure di chi cerca quella sicurezza assoluta che nulla può dare. E al contempo si nega la realtà dei risultati medici sperimentali che, con la vaccinazione, fanno crescere le garanzie sanitarie.  Si agita irresponsabilmente la bandiera della propria libertà a danno di quella altrui. E quando si enuncia la ricetta di convincere invece che di obbligare, si  fa grande confusione. Questa ricetta   va bene  per sostenere la cultura scientifica e combattere le stregonerie  delle cure non sperimentabili (il che è giusto  trattandosi di far capire la decisiva importanza della diversità individuale per conoscere di più la miriade di cose ignote). Ma è contraddittorio applicare la stessa ricetta quando non si affronta l’ignoto bensì si usa per rifiutare il già sperimentato a fondo. Per di più, nel caso della frequenza scolastica, non si può confondere la libertà individuale nel comportarsi, con le garanzie essenziali di salute pubblica per convivere. Inoltre, non sono paragonabili il diritto all’istruzione individuale con il diritto alla salute individuale, dato che il rispetto delle condizioni scolastiche salutari è un prerequisito perché ogni individuo possa istruirsi. Insomma , è inaccettabile sostenere concezioni illiberali che praticano  riti ispirati alla purezza organica da preservare dalle cure mediche, nonostante quelle cure siano frutto dalla pratica della vita.

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.