Association of Dietary, Circulating, and Supplement Fatty Acids With Coronary Risk A Systematic Review and Meta-analysis

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E’ da più di cinquant’anni che i grassi saturi sono considerati poco salutari per la loro forte relazione con il rischio cardiovascolare. Tutte le linee guida hanno sempre consigliato un’alimentazione in cui gli acidi grassi saturi non costituissero più del 10% delle calorie totali e si desse la preferenza ai grassi poliinsaturi e, in particolare, agli omega-3. La meta-analisi di Chowdhury e Coll. contesta quello che per anni è sembrato un caposaldo inconfutabile della sana alimentazione, sostenendo che la maggior parte delle prove a supporto della penalizzazione dei grassi saturi si basa su dati osservazionali, per lo più derivati da indagini alimentari in cui sono stati stimati la quantità ed il tipo di grassi consumati con interviste o questionari, la cui attendibilità è discutibile. Più attendibili sono gli studi in cui le abitudini alimentari vengono stimate con metodi obiettivi, come la misura del tipo di acidi grassi circolanti che riflette l’apporto alimentare. Da questi non emerge alcuna relazione tra grassi saturi, poliinsaturi o omega-3 e rischio cardiovascolare, mentre si conferma il potenziale rischio degli acidi grassi “trans”.

Lo studio è stato realizzato da Rajiv Chowdhury, MD, PhD; Samantha Warnakula, MPhil; Setor Kunutsor, MD, MSt; Francesca Crowe, PhD; Heather A. Ward, PhD; Laura Johnson, PhD; Oscar H. Franco, MD, PhD; Adam S. Butterworth, PhD; Nita G. Forouhi, MRCP, PhD; Simon G. Thompson, FMedSci; Kay-Tee Khaw, FMedSci; Dariush Mozaffarian, MD, DrPH; John Danesh, FRCP and Emanuele Di Angelantonio, MD, PhD.

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