Alimentazione e salute, 5 tecniche della disinformazione

Altro che populismo politico, quello che ci perseguita si chiama populismo economico. E il suo mezzo di diffusione di massa principale sembra essere la televisione e la carta stampata: i media tradizionali tracciano la strada e questa volta la rete va a ruota, segue.

Ci sono un paio di casi concreti, che conviene citare, per capire di che cosa stiamo parlando. E sono entrambi riferiti al settore dell’alimentazione.

Il primo riguarda l’assurda battaglia contro l’olio di palma, talmente vincente che la maggior parte dei produttori (tranne la coraggiosa Ferrero) l’ha bandito dai suoi prodotti, quasi fosse un veleno, che non è.

Non si vede per quale motivo si debba rinunciare a un grasso che se ben lavorato, oltre alle sue qualità organolettiche, non ha nessuna conseguenza negativa sulla salute.

Non basta una campagna mediatica ben congegnata. Discorso identico riguarda gli zuccheri e le bevande gasate, che sono diventate la prossima frontiera del salutismo senza se e senza ma.

Persino la Coca Cola, inizia a prendere le distanze da se stessa, dal suo Dna zuccherino.

Di Nicola Porro.

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