Governo Malese: No alle etichette “senza” ma olio di palma sostenibile

Di recente, la compagnia danese Arla Foods ha scelto di rimuovere, in Malesia, i prodotti con l’etichetta “senza olio di palma”. La decisione è arrivata successivamente alla pubblicazione di un articolo firmato dal Ministro delle Piantagioni malese, in cui veniva chiesta pubblicamente la rimozione delle etichette “senza olio di palma” dai prodotti. In un’intervista del New Straits Times, il Ministro espone le sue ragioni.

Di recente, la compagnia danese Arla Foods ha scelto di rimuovere, in Malesia, i propri prodotti con l’etichetta “senza olio di palma”. La decisione è arrivata successivamente alla pubblicazione di un articolo firmato dal Ministro delle Piantagioni malese, Datuk Datuk Seri Mah Siew Keong, e intitolato “Ethical Labelling the Way to Go”, in cui avanzava pubblicamente la richiesta di rimuovere le etichette “senza olio di palma” dai prodotti.

In un’intervista con New Straits Times, il Ministro ha esposto le ragioni di tale richiesta e i motivi per cui le etichette “senza olio di palma” rappresentano un problema per l’industria alimentare.

Queste etichette confondono il consumatore. Non sono obbligatorie per legge e non forniscono alcuna informazione”, spiega il Ministro. “Sono fuorvianti, poiché sottintendono che un prodotto senza olio di palma sia per qualche motivo migliore di altri, sia da un punto di vista nutrizionale che ambientale. Non solo tutto ciò è una falsità, ma anche un tentativo inaccettabile di indurre in errore i consumatori malesi”.

Ma c’è di più. Secondo il Ministro le etichette sono una vera e propria ingiustizia nei confronti dei piccoli proprietari terrieri e di altri produttori di olio di palma, perché creano in seno all’opinione pubblica un sentimento di sfiducia e di sospetto. “Per questa ragione le etichette rappresentano una grave minaccia per la stabilità e lo sviluppo dell’industria dell’olio di palma in Malesia, ed è sempre per questa ragione che il governo si impegna a richiederne l’eliminazione”.

L’azione del governo malese mira a proteggere 650 mila piccoli coltivatori di olio di palma. Sono più di 2 milioni le persone che, direttamente o meno, vivono grazie alla produzione di questo olio vegetale che rappresenta il 40% della produzione totale del paese.  

Il Governo malese sta infatti puntando sull’impatto positivo che la certificazione Malaysian Sustainable Palm Oil (MSPO) potrebbe avere sul settore. Secondo il Ministro, “MSPO offrirà ai piccoli produttori l’opportunità di ottenere le certificazioni di sostenibilità e avere così maggiore accesso al mercato”.

 

Leggi l’intervista completa sul New Straits Times.

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