
Dal momento che la Giornata Mondiale dell’Ambiente viene sfruttata nel peggiore dei modi da tifosi e fanatici sia da una parte (ambientalisti estremisti) sia dall’altra (negazionisti assoluti), noi di Campagne Liberali vogliamo ricordare che le giornate dell’ambiente sarebbero 365 l’anno e che è giusto affrontare la questione ambientale ogni giorno, nel nostro piccolo.
Invece di proporre soluzioni strampalate e spesso anti-scientifiche per preservare al meglio il nostro pianeta e rendere sostenibile lo sviluppo delle attività umane, proponiamo da sempre la politica dei “piccoli passi”. Un’azione alla volta, condita da un’adeguata sensibilizzazione ed educazione, può rappresentare la svolta nelle modalità con cui ci prendiamo cura della Terra. Ripetiamo, senza esagerazioni, estremismi o fanatismi di sorta che portano solo a sterili discussioni.
Uno dei temi di questi ultimi anni è la deforestazione. Secondo la vulgata, nel mondo si disbosca a non finire e tutti i guai planetari nascono da lì. Ovviamente è un luogo comune che deve essere sfatato. Il Rapporto FAO sulla deforestazione del 2015, presentato alla Conferenza sul Clima di Parigi, afferma che il trend dell’abbattimento di alberi è in forte calo negli ultimi 5 anni e sono in aumento le pratiche di sfruttamento sostenibile delle terre. Più precisamente, il rallentamento della deforestazione si evince dal suo tasso che passa dallo 0,18% nel 1990 allo 0,08% costante negli ultimi 5 anni. L’allevamento a scopo alimentare è la principale causa della deforestazione insieme alla coltivazione, alla raccolta di legname per vari utilizzi e alla costruzione di infrastrutture. Vogliamo sfatare così il mito che l’olio di palma sia fra le principali cause, considerando anche che per qualcuno è la principale. Un esempio efficace è quello della Malesia, fra i più grandi produttori di questa materia prima, dove la copertura forestale del suolo è in crescita negli ultimi 10 anni ed ha la medesima superficie del 1990 (67% totale del suolo). Questo dimostra che con la diffusione di pratiche sostenibili è possibile far convivere le necessità di sviluppo umano e sociale con la preservazione dell’ambiente.
La questione energetica è il secondo tema fondamentale. Parlarne in modo approfondito non è possibile e questa non è la sede adatta, dunque affrontiamo il nodo dell’approvvigionamento privato e delle rinnovabile. In questo senso vi invitiamo a firmare la petizione presentata tra gli altri da Luca Mercalli e da Valerio Rossi Albertini del CNR, affinché il Governo renda possibile lo scambio e la distribuzione delle energie rinnovabili tra privati attraverso i cosiddetti “sistemi di distribuzione chiusi”. L’utilizzo di questi sistemi da parte dei singoli cittadini “prosumers” o da piccole, medie o grandi aziende, andrebbe a rompere definitivamente un sistema basato su forme di oligopolio che scaricano sui costi energetici di ognuno di noi le loro inefficienze, i loro gigantismi organizzativi, i loro sprechi infiniti. Anche questo è un piccolo passo verso una maggiore consapevolezza del ruolo delle rinnovabili, della necessità di evitare sprechi e di abbassare i costi dell’insostenibilità nel campo energetico. Potete firmare qui.
Infine ne approfittiamo per ricordare che Campagne Liberali ha recentemente inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, invitandolo a firmare la Dichiarazione di Amsterdam affinché la filiera di produzione e distribuzione dell’olio di palma sia sostenibile a livello globale. Pare che sia molto vicino il momento della firma e siamo felici di aver contribuito, unici fra le associazioni di cittadini consumatori, al raggiungimento di questo traguardo.