
Le etichette “senza” sono ingannevoli. Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di vietare l’utilizzo delle etichette che riportano l’esclusione di ingredienti, come il “senza olio di palma” e “senza OGM”. Una risposta forte e chiara alle bufale fatte circolare da anni contro diversi ingredienti e alimenti.
Le etichette “senza” sono ingannevoli. Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di vietare l’utilizzo delle etichette che riportano l’esclusione di questo o quell’ingrediente. L’emendamento votato ieri su proposta di due europarlamentari italiani è passato e questo è un segnale molto positivo da parte della UE che conferma la bontà delle posizioni che abbiamo sempre espresso su questa piattaforma.
Le etichette “senza” ingannano di fatto il cittadino consumatore. Le diciture “senza olio di palma” e “senza OGM” sono utilizzate per catturare l’attenzione dei consumatori, creando un clima di isteria collettiva e illudendoli che il contenuto degli alimenti sia più salutare. È tutta una questione di marketing che con la salute e la sicurezza del consumatore non ha niente a che fare. Come ha dimostrato il nostro studio comparativo, arrivato alla seconda edizione, all’assenza di olio di palma non corrisponde sempre un miglioramento del prodotto, anzi. Diverse aziende alimentari, spaventate dal clima da caccia alle streghe contro l’olio di palma, lo hanno sostituito di palma con altri ingredienti nei loro prodotti senza ridurre però l’apporto di grassi saturi.
Il voto, avvenuto mercoledì notte, conferma l’ingannevolezza delle etichette senza che ormai imperversano: vietare che nelle etichette dei cibi siano pubblicizzati ingredienti non presenti, ma solo quelli effettivamente contenuti nel prodotto, per tutelare i consumatori dal proliferare di pubblicità ingannevoli o suggestive. Così si è espressa la Commissione Affari economici e monetari del Parlamento Europeo e ha chiesto alla Commissione Europea di agire in questa direzione. Questa azione, che riteniamo sacrosanta, giunge nel momento in cui alcune aziende alimentari hanno autonomamente deciso di abbandonare la dicitura “senza”, ormai convinte che come strumento commerciale funziona poco e soprattutto. Non solo, forse anche le imprese si sono rese conto che è uno strumento poco etico in quanto manipola e inganna il consumatore.
Ti potrebbe interessare: [Studio] Vuoi prodotti senza olio di palma? Potrebbero avere più grassi saturi
Il tempo è galantuomo, si dice. Questa decisione è una risposta forte e chiara alle bufale fatte circolare da anni contro diversi ingredienti e alimenti, tra i quali l’olio di palma. È una reazione che finalmente ristabilisce il primato della scienza contro la cialtronaggine di chi ha contribuito alla diffusione di falsità e informazioni distorte ad arte. Anche i consumatori, che non sono affatto stupidi come invece li considerano alcune aziende e associazioni, hanno capito la presa in giro.
Il nostro auspicio è che la Commissione non rimanga immobile di fronte a questo segnale e porti avanti lo stop alle etichette ingannevoli “senza”. Nel frattempo, noi consumatori, continueremo su questo sentiero per far sì che la scienza torni a prevalere sulle bufale.