Da un lato c’è un’associazione dei consumatori tedesca. Dall’altro il Movimento 5 Stelle. In mezzo l’olio di palma. Il nuovo capitolo sulla sostanza vegetale si arricchisce. «L’olio di palma non è di per sé cancerogeno», sostiene sulla sua rivista l’associazione Stiftung Warentest dopo aver confrontato gli alimenti con e senza questo elemento. «È un prodotto controverso e in Italia le aziende lo stanno eliminando. Il motivo? Si suppone sia cancerogeno». L’ Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, sostiene che l’ olio di palma ha la più alta contaminazione di grassi nocivi. «Ma anche altri oli vegetali raffinati possono contenerne notevoli quantità», sostiene Stiftung Warentest. Che ricorda come la Ferrero continui a usarlo: «La società sostiene di utilizzare temperature più basse per contenere la creazione di sostanze critiche» e con parametri «in linea con quelli definiti dall’Efsa». In una contesa al più scientifica entra in campo a sorpresa la politica che vorrebbe definire cosa fa bene e cosa no. «È una nuova notizia falsa per riabilitare l’ olio di palma», dicono i deputati M5S. «Il report è superato, smentito da pareri scientifici più recenti e autorevoli come quello dell’ Efsa».
Corriere della Sera
Campagne Liberali
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