L’Organizzazione mondiale della sanità e l’armata dell’inutile burocrazia

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Ogniqualvolta si ha a che fare con una qualche forma d’ingerenza statale nella sfera privata, il disco sembra perennemente rotto. L’OMS, autoproclamatasi un ibrido tra baby-sitter e riformatrice dei costumi universali, non è attualmente seconda a nessuno in quest’universo di creature eterogenee. Annunci altisonanti e misure iperprotettive (riguardo alle quali non si smette di dar prova di becero sensazionalismo più che di rigore scientifico) mostrano come la libertà individuale sia considerata una dea minore, da immolare sull’altare del bene pubblico. Dalla carne rossa, prima cancerogena, poi forse cancerogena, per poi finire di nuovo tra i prodotti non cancerogeni, agli alcolici, ai farmaci generici, passando per la sigaretta elettronica, l’OMS si dimostra sempre più alla mercé di burocrati e persone che non tengono tanto alla salute delle persone quanto ad appagare questo o quel politico.

Di Luca Bertoletti

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