OGM: la Corte di Giustizia Europea Contro l’Italia

OGM, la Scienza smentisce il conservatorismo retrogrado e superficiale di una parte del Governo e dei suoi mandanti.

Con una sentenza del 13 settembre, la Corte Europea parla chiaro: l’Italia non ha alcun diritto di vietare la coltivazione OGM poiché non sussistono evidenze scientifiche che ne confermino la nocività. È pertanto considerato illegittimo il decreto interministeriale del 2013 che proibisce in Italia la coltivazione del mais geneticamente modificato.

Il ragionamento dell’agricoltore italiano che ha fatto ricorso alla Corte europea e vinto la sua battaglia contro l’Italia, non fa una piega: se l’87% dei mangimi venduti nel nostro paese contengono OGM, fra cui proprio il mais sotto accusa, per quale motivo non coltivarlo in casa piuttosto che importarlo? Per inciso, lo studio del Journal of Animal Science conferma che i mangimi composti con colture OGM non sono nocive né per gli animali né per i consumatori.

European Court Sides With Italian Farmer Pushing GM Crops

Tanto infondato allarme sugli OGM rimane ingiustificato. Almeno da un punto di vista scientifico. Ma una cosa è certa, e lo ha ribadito anche la Corte di Giustizia: il “principio di precauzione” non può essere applicato agli OGM. Il principio di precauzione deve basarsi sulla certezza di un rischio e deve essere supportata da delle valutazioni scientifiche e non è il caso degli OGM, che sono ben controllati e ben regolati. La sentenza apre uno timido spiraglio di luce in una Italia all’ombra di tanti pregiudizi.

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