Cara Coop, la campagna “senza olio di palma” sta per finire

Cara Coop, è ora di ritornare ad usare l’olio di palma. La campagna del “senza” sta per finire. Non è la sentenza di Brussels, che ha dato ragione a Ferrero, a doverti spingere ad eliminare il “senza olio di palma” dalle tue confezioni. E’ la ragione che dovrebbe suggerirtelo.

Le etichette “senza olio di palma”  ingannano i consumatori. Lo dimostra una serie di studi recenti. Ci sembra strano che non li tenga in considerazione.

Le etichette “senza olio di palma” rischiano di imbrogliare il consumatore. Lo abbiamo dimostrato con uno studio in cui riscontriamo che molti prodotti “senza olio di palma”, ma “con qualcos’altro” contengono più grassi saturi dei prodotti con olio di palma.

Perché non fate un bel claim “senza olio di palma ma con più grassi saturi”? Già, non tutti i vostri prodotti hanno più saturi. Allora ve ne suggeriamo un altro: “senza olio di palma e meno gustoso”, ti piace? O un altro ancora: “senza olio di palma e si sbriciolano subito”. Non raccontarci che ai tuoi soci piacciono davvero i tuoi prodotti “senza olio di palma”. Le ricerche di mercato che stiamo effettuando ci dicono il contrario. Lo diranno anche a te. E allora perché continuare con questa farsa. Piuttosto li stai abituando a mangiare male per seguir un’ideologia sciocca a cui nemmeno i tuoi protettori politici credono più.

Hai tutto il diritto di non impiegare il palma e produrre prodotti meno buoni. In fondo il profitto non è nella tua mission, quindi puoi scegliere di vendere meno, a meno che non svuoti gli scaffali dei prodotti più buoni che contengono il palma. D’altronde godi da sempre di una legislazione a tuo favore che ti consente tanto.

Ma dovresti, seguendo la tua mission, rispettare i tuoi consumatori, ed evitare di raggirarli con la storia che l’olio di palma fa male. L’olio di palma non è nocivo. La scienza lo sta dimostrando. No, non rispondere asserendo che ci sono studi che…, perché non ci sono. E l’unico documento a cui tu e gli altri pochi demagoghi dell’anti palma vi appellate, cioè quello prodotto dall’EFSA, dice tutt’altro. Non suggerisce di evitare l’olio di palma. E by the way…ci risulta che all’EFSA si sono presi un po’ di tempo per rivedere le proprie posizioni.

Già, cara Coop, tu che sei così attenta alla sostenibilità, non ci farai mancare l’attenzione per l’ambiente. E l’olio di palma sì, è causa di deforestazioni selvagge. Mmmm cara Coop, questa è una storiella vecchia, che ormai continuano a ripetere solo quelli della corporazione degli allevatori, Coldiretti (non solo loro). Infatti, caso strano, la principale causa di deforestazione sono proprio gli allevamenti, non le palme. Così dice la FAO. Perché non boicotti gli allevamenti? Perché quelli di sola carne italiana sono sostenibili? E l’olio di palma non è sostenibile e certificato?

Sulla sostenibilità e la deforestazione gli argomenti sono finiti. Si produce olio di palma perché conviene. Conviene alle imprese alimentari così come a tutta una catena che guarda caso, parte da tanti piccoli coltivatori in giro per il mondo, in Asia soprattutto. Lo sai perché piantano palme? Perché producono di più per ettaro, cioè consumano meno suolo. Non vorrai obbligarli a piantare coltivazioni meno sostenibili? O forse, cara Coop, vuoi impedirgli di coltivare la terra e costruirsi un futuro?

Parlando di futuro, il tuo futuro, non è meglio togliere quelle etichette? Fallo per i tuoi consumatori. Poi, ripetiamo, puoi non usare il palma e mettere sul mercato prodotto scarsi, ma almeno evita di prenderci in giro. Il rischio è che prima o poi l’olio di palma nuocerà davvero alla salute, ma alla tua. Oppure a quella del tuo business.

CL

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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