La Banda del Fango colpisce ancora (sé stessa)

Il tentativo di affossare alcune aziende di eccellenza italiane sul tema del “latte alpino” si è ritorto contro la Banda del Fango grazie all’Antitrust. Avranno imparato la lezione gli inserzionisti e i finanziatori di questi specialisti della calunnia?

Il populismo alimentare che ultimamente se la stava prendendo con il latte alpino Made in Italy ha preso una nuova cantonata. L’ultima accusa riguardava proprio la denominazione di “latte alpino” che secondo alcune note voci (in)dipendenti sarebbe stata usata impropriamente da alcune aziende. Aziende che, vale la pena di ricordare, immettono nel mercato un ottimo prodotto e che danno lavoro a centinaia di famiglie, siano state rispedite al mittente. Questa accusa presentata davanti all’Antitrust è stata rigettata al mittente! È la vittoria della buona impresa contro le malelingue e la concorrenza sleale. Non solo, è la vittoria della Ragione contro l’irrazionalità interessata.

Lo schema utilizzato da questi esperti” alimentari è sempre il solito:
– prendere di mira un’azienda che lavora bene per conto di altre (probabilmente concorrenti)
– infangarla online, cercando di metterle contro i suoi stakeholder, i clienti, le Autorità, e cercando di screditarla e danneggiarla
– passare all’incasso finale.
Stranamente, ci siamo accorti, le accuse non coinvolgono mai gli inserzionisti e gli sponsor di queste voci e siti di informazione indipendenti, così come i media tradizionali che la stessa banda infama.

È un modus operandi che si ripete. Si fonda su informazioni spesso false, prive di qualsiasi scientificità. Il punto di forza è sempre lo stesso: nessuno ha interesse a smentirli con i fatti, a parte le aziende accusate ingiustamente. Da qualche anno però si stanno scontrando con la nostra piattaforma tramite la quale cerchiamo di essere sempre attenti a queste azioni sporche e anti-scientifiche.

Alla fine, dunque, prevalgono il Diritto e la Scienza. Il nostro lavoro puntiglioso li ha smascherati più volte e i risultati ci danno ragione. Nel frattempo questa banda è riuscita nell’intento di infangare, umiliare, deridere. Un danno allo spirito imprenditoriale difficilmente colmabile e risarcibile.

La domanda allora la facciamo a quelle aziende che – evidentemente disperate – si rivolgono a loro per infangare i propri concorrenti: perché vi ostinate a finanziare questi personaggi? Alla fine, non ne ottenete nulla. Infastidite i concorrenti sì, ma alla fine non ottenete nulla di concreto, se non la figuraccia di esservi associati a questi personaggi.

Vogliamo chiedere agli inserzionisti di queste voci (in)dipendenti: siete così deboli e ricattabili da dover comprare pubblicità su siti che diffondono solo informazioni false, che sopravvivono infangando e umiliando il lavoro degli altri?

 

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.

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