Recentemente autorevoli esponenti della medicina, sulla base di numerose revisioni sistematiche degli studi empirici e prospettici, hanno chiesto una rivalutazione riguardo le linee guida sui modelli di dieta. Lo scopo è quello di rivalutare gli effetti dei grassi saturi per la salute. Negli ultimi anni infatti la sanità pubblica ha concentrato i suoi sforzi nell’eliminazione dei grassi trans dalle diete alimentari in diversi paesi del Mondo.
I grassi saturi contribuiscono per circa il 10% di energia all’interno della dieta tipo nordamericana. Le principali fonti di acidi grassi saturi nella catena alimentare derivano da prodotti di origine animale, come il burro, il latte vaccino, la carne, il salmone, i tuorli d’uovo, prodotti come il cioccolato, il burro di cacao, la noce di cocco e gli oli di palmisti. Precedenti meta-analisi basate su studi prospettici hanno riportato modeste riduzioni del rischio derivanti da un minor consumo di grassi saturi per le malattie coronariche, per l’ictus e per le malattie cardiovascolari. Numerose ricerche hanno dimostrato modesti benefici a livello cardiovascolare nella riduzione di grassi saturi, soprattutto se in relazione ad un aumento nell’assunzione di grassi polinsaturi. Tuttavia la maggior parte delle sperimentazioni sono durate solo due anni e gli esiti dunque risultano parziali. Una meta-analisi di alcuni studi randomizzati ha invece suggerito che si verifica una riduzione del 17% del rischio di malattie cardiovascolari nelle analisi che riportavano una ridotta assunzione di grassi trans da circa il 17% al 9% di energia sul totale giornaliero (0,83, 0,72-0,96).
Lo studio è stato realizzato da: Russell J de Souza, Andrew Mente, Adriana Maroleanu, Adrian I Cozma, Vanessa Ha, Teruko Kishibe, Elizabeth Uleryk, Patrick Budylowski,Holger Schünemann, Joseph Beyene, Sonia S Anand.
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