L’apologia dell’olio di palma sarà un reato penale!

La libertà dei cittadini e dei consumatori domani potrebbe portare molti di noi dritti in galera. Perché? Semplicemente per aver fatto uso di olio di palma. Mentre chi lo vende o commercializza non solo potrebbe finire dietro le sbarre, ma sarà anche costretto a chiudere la propria attività licenziando tutti i dipendenti. Secondo i “cittadini” Carlo Martelli e Mirko Busto, rispettivamente Senatore e Deputato del Movimento 5 Stelle, il futuro dovrebbe andare in questa direzione: olio di palma uguale carcere.

Ieri, mercoledì 1 marzo, i due grillini hanno presentato un disegno di legge che prevede l’applicazione dell’articolo 444 del codice penale a tutti coloro che produrranno e commercializzeranno prodotti contenenti olio di palma. Considerando questa attività un vero e proprio crimine contro l’umanità. Questo articolo del c.p. prevede infatti l’incarcerazione da 6 mesi a 3 anni nel caso si verifichi colposa messa in commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica. Ma non basta. Al poveraccio (criminale!) venditore o produttore di biscotti verrà anche sequestrata e chiusa l’attività se il reato penale risulterà reiterato nel tempo.

Questo misterioso disegno di legge inoltre intende vietare il commercio dell’olio di palma e il suo utilizzo a livello industriale in qualsiasi settore: dalla cosmesi ai carburanti green, dalla merendina all’energia elettrica. Carlo Martelli, che tempo fa peraltro aveva anche proposto i matrimoni multipli fra 4, 5, 6 persone insieme, dichiara inoltre di essere consapevole che questo ddl viola la normativa europea in materia di libero commercio e non discriminazione, ma “tanto si sa, i trattati internazionali si possono cambiare con un clic”.

La scienza, quella vera che studia e fa ricerca ogni giorno, invece sta provando a fare chiarezza sulle implicazioni del consumo di olio di palma. Il dibattito è sicuramente acceso e vanno ascoltate tutte le parti, senza alcun pregiudizio. Nessuno scienziato o medico però lo sta demonizzando come invece certi politici e certa stampa continuano a fare, creando allarmismo e manipolando il cittadino. Tantomeno nessuna evidenza scientifica, ma soprattutto empirica, conduce a considerare questo ingrediente come un pericolo per la salute pubblica. Sul fronte ambientale, le maggiori associazioni ambientaliste stanno cercando di far comprendere come il concetto di sostenibilità si stia evolvendo e debba coinvolgere tutte le coltivazioni e assicurano che la coltivazione dell’olio di palma sta facendo buoni passi in questa direzione.

Dunque, finiremo in carcere perché diamo da mangiare un biscotto ai nostri figli, inducendoli al consumo di olio di palma? Forse sì, se continuerà a passare il concetto che il dibattito scientifico è inutile e un ostacolo ai nostri preconcetti, che sono i titoli dei giornali e i politici a dirci cosa è il bene assoluto e cosa invece è il male, che la libertà del consumatore deve essere negata per interessi superiori. Noi, comunque, prima di trovarci con le manette ai polsi, preferiamo ascoltare cosa dice la ricerca e continuiamo a contare sulla libertà del mercato e degli scambi. A costo di finire sotto processo per apologia dell’olio di palma.

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.