L’assurda guerra all’olio di palma (e al mercato)

Raccolta di palma da olio in Ghana

Raccolta di palma da olio in Ghana

Da diverso tempo è in atto una campagna contro l’olio di palma che ha coinvolto i media, con servizi allarmistici e scandalistici in televisione e articoli con dure accuse e istigazione al boicottaggio. Tutta questa concentrazione mediatica ha contribuito a diffondere una vera e propria fobia nel consumatore che si è ritrovato bombardato da notizie, spesso false e gonfiate, e da violenti attacchi di natura anche politica, quando non opportunistica.

Alcuni parlamentari infatti hanno chiesto allo Stato, da parte di vari soggetti mai afferenti al mondo della scienza, di bandire questo ingrediente dai luoghi pubblici (mense, appalti, forniture e distributori automatici pubblici) e obbligare le imprese ad eliminare i fornitori che usano nei loro prodotti l’olio incriminato. Pena: l’esclusione dai bandi pubblici di fornitura di prodotti alimentari. Le motivazioni? Fa male ai cittadini. E chi lo dice? Giova ripetere che nessuno fra coloro che accusano l’olio di palma proviene dal mondo della scienza.

Eppure se si approfondisce l’aspetto salute è facile reperire e trovare studi che smentiscono le tesi avanzate da soggetti quali Il Fatto Alimentare e GIFT (Great Italian Food Trade). La scienza nega infatti qualsiasi legame tra il consumo di olio di palma e malattie cardiovascolari e fenomeni di carcinogenesi. Anzi, la maggior parte degli scienziati ne difende le caratteristiche e invita a considerarlo come una qualsiasi materia prima ricca di grassi saturi il cui consumo deve rimanere nei limiti di una dieta funzionale ai bisogni del proprio organismo. Inoltre le statistiche sul consumo di olio di palma in Europa confermano che non vi è alcun rischio, tantomeno vi è la necessità di gridare allo scandalo.

La demagogia e il populismo della politica statalista è dunque arrivata anche sulle nostre tavole. Ma sinceramente nessuno di noi aspettava con ansia l’ennesima invasione di campo dello Stato-mamma che venga a dirci che cosa mangiare con affermazioni medievali e mai provate dalla scienza. Allo stesso tempo non si sentiva la necessità dell’ennesima azione politica intrapresa ai danni del libero mercato, che dovrebbe essere regolato da meccanismi di offerta e domanda. Non dalla “mano visibile” dei partiti.

Lorenzo Castellani

Campagne Liberali è un'associazione di cittadini che difende la libertà di scelta e promuove il metodo scientifico.